La fine dei partiti è vicina

di Luigi Di Maio

Nel 1993 dopo un anno di inchieste su Tangentopoli, il Governo di Giuliano Amato provò a salvare i politici dai processi con un decreto che riduceva la gravità del reato di “finanziamento illecito ai partiti”. Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro si rifiutò di firmarlo, impedendo ai partiti di sabotare l’inchiesta “Mani Pulite”. Ci penseranno poi i governi dopo il 1994 a salvare dalla condanna molti “amici degli amici” grazie alla prescrizione e leggi ad personam.

Nel 2017, dopo 3 anni di scandali che hanno travolto il Pd di Matteo Renzi, dall’inchiesta Mafia Capitale, a Trivellopoli fino allo scandalo Consip
, il Governo di Gentiloni sta provando a salvare un’intera classe politica con la riforma del codice penale e di procedura penale approvato dal Senato e che adesso passa alla Camera.
Nella Legge che Pd, Alfano e Verdini vogliono approvare, si dimezzano le risorse alle forze dell’ordine per le intercettazioni telefoniche e si impedisce ai magistrati l’uso degli intrusori informatici per le inchieste sulla corruzione (cosiddetti virus trojan).
Oggi come 25 anni fa, qualcuno forse si salverà, qualcun altro proverà a riciclarsi, ma è chiaro che siamo alla fine di una stagione politica in cui i partiti protagonisti sono al collasso e provano a salvare se stessi.

Per fortuna questa volta non ci sarà un “finto nuovo” come nel 1994. Questa volta l’alternativa siamo noi, una comunità di cittadini liberi che non vede l’ora di iniziare a cambiare le cose. Sono gli ultimi mesi prima della caduta del loro impero. Stringiamo i denti e non molliamo!