Video pirata! M5S scova un altro lobbista appostato in Parlamento

di MoVimento 5 Stelle

M5S in modalità “apriscatole”: beccato un altro lobbista che si aggira come uno squalo attorno alla Commissione Bilancio, per ottenere norme e leggi favorevoli all’azienda e alla multinazionale di turno.
Il lobbista pizzicato dal nostro portavoce Giorgio Sorial è Antonio Iannamorelli, presente per conto della società di lobbying Reti e “invitato” dal deputato del PD Alberto Losacco a seguire da molto vicino i lavori sulla manovra di bilancio, in particolare riguardo la sorte dei provvedimenti sulle società di call center.

Guarda caso lo stesso Iannamorelli ha già fatto con il Partito Democratico politica attiva a livello locale in Abruzzo.
A un certo punto, il lobbista di giornata sembra esultare per l’accantonamento (in pratica un rinvio) di un emendamento tra i tanti (ce ne sono anche del M5S) che precisano doveri, aggravano responsabilità ed eventuali multe per gli aggiudicatari dei servizi di assistenza telefonica.

Perché quegli emendamenti sono stati messi da parte? Qualcuno auspica riformulazioni? In favore di chi? Visto che Iannamorelli non si fa problemi a raccontare sul web o su twitter la propria attività, anzi si considera la quintessenza della #lobby messa a dura prova dalla congrega degli onorevoli burloni, il M5S chiede come sempre massima trasparenza in favore dei cittadini, a partire dalla pubblicazione della lista di chi entra ed esce dal Parlamento. E a che titolo.
Il tema dei call center, quintessenza (questa sì!) del precariato moderno, è tornato peraltro caldissimo in questi giorni, con l’inchiesta che ha portato all’arresto per corruzione di Roberto Boggio, gran capo della Transcom e titolare del servizio per conto di Inps-Inail.

Il M5S ha una proposta di legge, a prima firma Cominardi, che regola il settore in favore dei lavoratori e dei fruitori. E non possiamo tollerare che figure opache si appostino fuori dalle Commissioni Parlamentari e facciano pressione sul Parlamento, per conto di società che sfruttano la manodopera ingrassando con contratti milionari.