L’Osce monitori il voto referendario del 4 dicembre #IodicoNo

di Emanuele Scagliusi, portavoce Commissione Esteri e delegato M5S all’Osce

Il 4 dicembre 2016 il Paese sarà chiamato a pronunciarsi su una riforma che rischia di demolire, irreversibilmente, la nostra Carta costituzionale. Sarà una giornata importantissima, che chiamerà alle urne milioni di italiani. La domanda da porsi è: l’Italia è pronta per questa occasione elettorale? Le immagini di Fanpage che a Napoli, in occasione delle scorse amministrative, documentavano ancora una volta anomalie e scambi sospetti all’esterno dei seggi elettorali sono ancora tristemente nitide. Per non parlare di ciò che in passato, in altre città o Regioni, si è verificato anche all’interno dei seggi.

Il rapporto Democracy Index, stilato annualmente dal settimanale The Economist, per l’anno 2014 metteva l’Italia al 29° posto tra tutti i paesi del mondo su una classifica che misura il grado di democrazia all’interno degli Stati. La definizione è “democrazia imperfetta” e ci troviamo tra il Botswana e il Sudafrica.

Questa, oltre all’accentramento dei poteri in mano a un solo capo e alla realizzazione di un camera di nominati ai quali concedere l’immunità parlamentare per salvarsi dai processi, è un’altra triste realtà. Ecco perché il M5S ha inviato una lettera al direttore dell’ODIHR, Michael Georg Link, chiedendo che l’OSCE invii nelle regioni italiane più a rischio una sua delegazione per vigilare sullo svolgimento del voto referendario.

L’attività di monitoraggio elettorale costituisce una componente fondamentale della politica europea per la promozione dei diritti umani e della libertà di opinione e di voto. L’Italia per prima, in molteplici occasioni, ha partecipato con dei suoi rappresentanti a diverse missioni di monitoraggio.

Ebbene, questa volta riteniamo debba essere il nostro Paese ad avvalersi del supporto dell’Osce. Garantire un voto libero e trasparente dev’essere il principio cardine di ogni democrazia. Il 4 dicembre, intanto, #IodicoNo

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