Giovani italiani in svendita

di Luigi Di Maio

Ufficialmente sono 107.000, secondo quanto risulta dall’ultimo rapporto Migrantes 2015, ma probabilmente sono molti, molti di più. Sono i giovani italiani che hanno deciso di lasciare il Paese, per andare all’estero.

In questo universo di persone
, ci sono speranze, progetti, professionalità che nell’Italia di Renzi non trovano il modo di esprimersi. Le famiglie di questi ragazzi le incontro ogni settimana, parlando con i cittadini in tutta Italia, negli eventi, nelle piazze. E per nessuna di queste famiglie la priorità era cambiare 47 articoli della Costituzione. Quello che serve sono posti di lavoro, e stipendi degni del livello di professionalità.

Per il nostro Governo, invece, gli stipendi bassi dei nostri professionisti sono una merce di scambio di cui vantarsi con gli investitori stranieri. Qualche giorno fa è stato presentato Industria 4.0, il piano nazionale per rilanciare gli investimenti e le imprese italiane e nella brochure le aziende estere sono state invitate ad investire in Italia perché i lavoratori italiani “costano meno” rispetto ai colleghi di altri Paesi europei. Si diceva chiaramente che un ingegnere italiano guadagna in media 10.000 € in meno di un ingegnere di un altro Paese europeo.

Se questa è la visione che il governo ha del futuro dei nostri giovani, una svendita al miglior offerente, non stupisce che i giovani scappino. Qui non c’è bisogno di cambiare la Costituzione, bisogna cambiare chi ci governa.