Dalla Costituzione di Pertini a quella di Verdini #IoDicoNo

di Giulia Grillo e Luigi Gaetti, capigruppo M5s Camera Senato

Signor Presidente,
la democrazia si basa sul principio di legalità e su regole precise. Lei lo sa bene, visto che ne è il supremo garante. La maggioranza (costituzionalmente abusiva) ha cambiato quest’anno le norme di contabilità e i termini per la presentazione della legge di Bilancio alle Camere. Termini che il governo ha violato subito, al primo tentativo. La manovra, infatti, sarebbe dovuta arrivare a Montecitorio entro il 20 ottobre. Siamo al 27 e ancora il testo non si è visto, mentre girano informalmente pezzi di bozze e si inseguono voci e indiscrezioni che hanno già mandato in soffitta le slide da venditore di pianerottolo presentate dal presidente del Consiglio (hanno varato quelle in Cdm?).

Certo, capiamo bene le difficoltà del governo a far quadrare conti che non possono quadrare, in uno scontro continuo sui saldi e sui provvedimenti tra Renzi e Padoan da una parte e tra governo e Commissione Ue dall’altra.

Signor Presidente, il ministro dell’Economia ha presentato la programmazione dei prossimi tre anni con delle previsioni talmente lontane dalla realtà che Corte dei Conti, Banca d’Italia e Ufficio Parlamentare di Bilancio le hanno bocciate. Poi Padoan ha spedito (in ritardo) a Bruxelles un Def modificato rispetto a quello approvato dal Parlamento senza neanche informare le Camere (dove è finita la loro sovranità?). Come detto, ha pure violato le norme oltrepassando la data entro la quale avrebbe dovuto presentare la Legge di Bilancio al Parlamento. Ma poi ha addirittura presentato un decreto fiscale che contiene misure di spesa e di copertura e modifica i saldi analizzati e approvati dalle Camere stesse.

Nel momento in cui sta per arrivare la Legge di Bilancio, ossia quel testo che decide anno per anno come usare i soldi delle nostre tasse, non è opportuno lavorare su altri provvedimenti che impegnano altri soldi. In realtà, al governo interessa soltanto sbandierare subito le mance per comprare consenso in vista del referendum del 4 dicembre.

Inoltre, ci appare grave che il presidente della Camera Laura Boldrini abbia ancora una volta piegato la testa e abbia costruito un calendario dei lavori su una legge che non esiste.

Signor Presidente, governo e maggioranza hanno dimostrato di non voler tagliare i veri sprechi della politica, come proposto dal MoVimento 5 Stelle. Ma la cosa più grave è che, secondo la loro propaganda, sarebbe colpa della nostra Costituzione se il processo legislativo non funziona, è lento e farraginoso.

In realtà, la vicenda della legge di Bilancio dimostra che fanno i loro comodi già oggi, con il bicameralismo paritario, e che l’inefficienza del legislatore dipende dalla loro cattiva fede mescolata all’incapacità di fare davvero il bene dei cittadini.

Presidente Mattarella, non sappiamo come Lei la pensi. Ma il M5S farà di tutto per non passare, il 5 dicembre, dalla Costituzione di Pertini a quella di Verdini.