Roma, una gestione onesta verso rifiuti zero

di Virginia Raggi, sindaco MoVimento 5 Stelle Roma

Ci fa piacere che finalmente si accendano i riflettori su Ama. D’altro canto siamo ancora in attesa di un consiglio straordinario su Mafia Capitale e, certo, sembra incredibile che a chiedere di chiudere l’intero ciclo dei rifiuti sia chi non c’è riuscito per anni. Ma noi non ci tireremo indietro. Fa parte del nostro programma e lo faremo noi. E’ evidente che dobbiamo fare i conti con l’attuale realtà e cioè la fragile e insufficiente eredità lasciata da quella parte politica che ha avuto un ruolo primario nei controlli sulla gestione dei rifiuti. I cittadini sono stanchi e insoddisfatti di come è stata trattata la città. Noi dobbiamo lavorare per loro. Sugli eco-distretti, per esempio, chiederemo approfondimenti all’Anac: entro dicembre 2015 si sarebbero dovuti avviare i lavori di costruzione di un eco-distretto a Rocca Cencia. Un’opera da eseguire in dodici mesi. Come siamo messi a sette mesi dalla posa della prima pietra? La gara è stata bandita, risultano due offerte ma l’anomalia è che da una parte l’eco-distretto non è previsto dal Piano Regionale e dall’altro che manca l’acquisizione della Via. Il cronoporgramma non può essere rispettato ed era prevedibile, tra l’altro nell’anno del Giubileo con aumento del conferimento. L’altro eco-distretto previsto da Ama risulta essere proposto da terzi. Tutto questo nel sito già stressato di Ponte ⁠⁠⁠Malnome, ossia Malagrotta. Come possono la dirigenza Ama e le precedenti amministrazioni non avere cognizione della tempistica autorizzativa, della collocazione degli impianti, ci sfugge. Inoltre entro il primo semestre del 2015 l’Ama avrebbe dovuto arrivare alla piena efficienza impiantistica, invece esporta rifiuti verso il nord e oltre confine. Quando Rutelli in tv ironizza sui chilometri percorsi dai rifiuti, a vantaggio ovviamente di terzi e non di Ama, ci dice una tragica verità. Roma organizza 4mila viaggi all’anno con un costo di 80 milioni di euro l’anno. Potevamo dotarci di impianti di proprietà e non è stato fatto. Ad oggi ci avete fatto credere che esportare fosse l’unica alternativa al privato. Chiusa la discarica nel 2013 le quantità in ingresso dovevano essere pari a quelle in uscita. L’encomiabile chiusura della discarica senza alternativa rende del tutto priva di valore la chiusura della discarica stessa. I due impianti di Tmb invece si sono trasformati in vere e proprie discariche perché si accumulano rifiuti. Ci voleva tanto a capirlo? Intanto i romani pagano la Tari per un servizio che non c’è. A fronte di numerosi ritardi nel ritiro dei rifiuti Ama non faceva valere i propri diritti, e quindi i nostri, non richiedendo le penali. A luglio di quest’anno la nostra assessora ha chiesto l’applicazione delle penali e ne abbiamo viste delle belle: quelle di un solo fornitore ammontavano a circa 1 milione e mezzo. Avete notato che il lunedì in giornata la città era invasa più spesso dai rifiuti? Questo perché i trasportatori la domenica erano fermi e si permettevano di arrivare il lunedì pomeriggio e Ama dormiva, anziché imporre ai trasportatori di essere presenti il lunedì mattina presto. Ama con la gestione Filippi e Fortini ha continuato a conferire nell’impianto tritovagliatore di Cerroni fino a febbraio di quest’anno. La domanda è: perchè fino a pochi mesi fa il tritovagliatore è stato tranquillamente utilizzato e solo a febbraio di quest’anno non più? Forse quando si iniziava a capire che il M5S avrebbe potuto tentare la scalata al Campidoglio si è optato per non usarlo più, senza però prevedere soluzioni alternative e percorribili sin da giugno, quando notoriamente viene registrato un picco di rifiuti a Roma? I romani sanno bene chi ha ridotto la città in questo modo e ci sostengono nel cambiamento. A noi non spaventa la campagna diffamatoria di certa stampa, d’altronde eravamo preparati già dalla campagna elettorale a certi giochi. Un vero ringraziamento, invece, va agli operatori Ama che da quando ci siamo insediati ci sono stati sempre vicini e non hanno avuto paura di lavorare ancora di più. Ora l’obiettivo finale è arrivare a presentare entro dicembre 2016 un progetto impiantistico, funzionale al programma del M5s verso i rifiuti zero. Andiamo avanti a testa alta. Lo dobbiamo alla nostra bellissima città.