Sui rifiuti della Sicilia a Torino qualcuno ha mentito

dei consiglieri regionali M5S di Piemonte e Sicilia

Sui rifiuti della Sicilia a Torino qualcuno ha mentito. Se sia stato Caltagirone, presidente ATO R (ente di governo del ciclo dei rifiuti), o peggio Chiamparino non è ancora chiaro. Il Presidente del Piemonte rispondendo al compagno di partito Crocetta ha affermato, nero su bianco, attraverso una lettera protocollata, di aver sentito ATO R. A stretto giro di mail è arrivata la smentita di Diego Caltagirone, presidente ATO R.
ATO-R ha appreso dagli organi di stampa la disponibilità di massima della Regione Piemonte, ‘sentita l’ATO-R Torinese’ ad accogliere temporaneamente i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel territorio della Regione siciliana presso l’impianto di termovalorizzazione di Torino“. E ancora: “La scrivente non si è mai espressa ufficialmente in merito ai rifiuti della Sicilia, non essendo pervenuta alcuna richiesta formale dalla Regione Piemonte“. Qualcuno non la racconta giusta.

Cadono senza dubbio le motivazioni “tecniche” e sul tavolo resta il bluff del PD sull’asse Torino – Palermo. Una manovra politica bella e buona, un “soccorso rosso” tra presidenti di Regione dello stesso partito che si scambiano favori a vicenda. Alle affinità politiche va aggiunto il fattore economico. Si calcola che per smaltire le 15 mila tonnellate di immondizia la Regione siciliana potrebbe arrivare a sborsare 2 milioni di euro. Soldi che finiranno dritti dritti nelle casse di TRM, società di gestione dell’inceneritore controllata all’80% da IREN.

Il conto? Quello sanitario lo pagheranno i torinesi, costretti a respirare i fumi dell’immondizia piemontese e siciliana, oltre a quella ligure già da tempo conferita al Gerbido, quello economico lo pagheranno invece i cittadini siciliani. Dopo aver fallito su tutti i fronti il governo Crocetta ora soffoca sotto montagne di rifiuti e di bugie che stanno compromettendo la stagione turistica e rischiano di sconfinare in emergenza sanitaria. Ora Crocetta grida persino al complotto, quando noi dicevamo da tempo che senza una seria programmazione e gli impianti a supporto della raccolta differenziata si sarebbe arrivati, inevitabilmente, a questo punto. Fra l’altro la terribile toppa che stanno cercando di mettere rischia pure di saltare, ma non per il ‘no’ della Appendino, come stanno cercando fare di credere, visto che il comune di Torino è socio solo al 18 per cento della società che gestisce l’inceneritore. Il bluff di Crocetta e Chiamparino è ormai chiaro. Il fantastico accordo tra loro non ha tenuto infatti conto dell’ATO R.

Continueremo quindi a monitorare la vicenda opponendoci, come abbiamo sempre fatto, al “pendolarismo” dei rifiuti. In tal senso, in Piemonte, abbiamo raggiunto un significativo obiettivo con l’inserimento nel piano regionale dei rifiuti della fine dell’incenerimento per il 2033, ovvero a scadenza del contratto di servizio. Mentre in Sicilia, il Governo regionale seppellito dai rifiuti deve solo dimettersi e liberare i cittadini siciliani.