Olio extravergine: il governo rema contro il Made in Italy, ma l’Antitrust ci dà ragione!

di MoVimento 5 Stelle Camera

Ricordate l’azienda italo-spagnola Deoleo, proprietaria dei marchi Bertolli, Sasso e Carapelli e finita qualche mese fa al centro dello scandalo del falso olio extravergine d’oliva made in Italy? All’epoca dell’inchiesta giudiziaria avviata dal Pm, Raffaele Guariniello, il M5S ha più volte denunciato il disegno criminale dietro la rete d’imprese che si snodava tra Italia e Spagna e ha suggerito al Governo, in specifici atti parlamentari, la necessità di combattere i cartelli industriali internazionali, per una efficace lotta alla contraffazione, e di coinvolgere l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per far aprire un fascicolo sulla filiera dell’olio d’oliva.
Ebbene, ieri l’Antitrust è intervenuta condannando la Deoleo e altri big dell’olio d’oliva a pagare una multa di 300mila euro per frode commerciale.

L’Antitrust ci ha dato ragione. Era lo scorso 31 marzo quando in Aula alla Camera, in occasione del voto sulla Relazione della Commissione Contraffazione sull’olio d’oliva, abbiamo portato la “storia segreta dell’oro verde” insabbiata dal Pd. Tra le proposte della nostra risoluzione, oltre a quelle già citate, la creazione di una banca dati nazionale delle varietà di olii d’oliva italiani con l’indicazione d’origine geografica in grado di tracciare le materie prime utilizzate ed evitare così le miscelazioni con olii di provenienza straniera vendute poi illecitamente come made in Italy. Tutte le proposte del M5S erano perfettamente in linea con la relazione precedentemente votata all’unanimità in Commissione Contraffazione ma sono state escluse dalla risoluzione del Pd che ha invece portato in Aula una versione ‘annacquata’ del testo votato in commissione.

Questo dimostra ancora una volta quanto il Governo Renzi sia nemico del Made in Italy. Lo ha dimostrato in primis il ministro delle Politiche Agricole, Martina, che era informato sul caso Deoleo e non ha fatto nulla, nonostante fosse stato aperto uno specifico dossier presso la Commissione d’inchiesta sui fenomeni di Contraffazione che conteneva, tra l’altro anche alcune informative dell’Agenzia delle Dogane.

Il M5S, invece, continuerà la sua battaglia in difesa dell’oro verde e di tutte le altre eccellenze italiane.