Il taglio degli stipendi dei parlamentari e il silenzio dei partiti

di Roberta Lombardi, MoVimento 5 Stelle Camera

Ad oggi, un parlamentare percepisce un’indennità netta di circa 5.246 euro, una diaria forfettaria di circa 3.500 euro, e un rimborso per spese di mandato di altri 3.690 euro. Come se non bastasse, sono previsti anche 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e quasi 4.000 euro ogni tre mesi per i trasporti. I parlamentari che ricoprono cariche parlamentari aggiuntive, infine, hanno diritto ad un’ulteriore indennità, e tutti i parlamentari percepiscono una cospicua indennità di fine mandato (Tfr).

Il testo di legge del M5S a mia prima firma, interviene su ognuna delle voci elencate: l’indennità di base viene tagliata di quasi il 50%, dato che i 5.246 euro netti diventano 5.000 euro lordi. Tolte le ritenute fiscali e i contributi previdenziali e assistenziali l’indennità di base scende quindi a circa 3.000 euro netti al mese.
La diaria viene trasformata in un rimborso. Non c’è quindi più l’erogazione forfettaria, ma viene corrisposto dallo Stato esattamente quanto si è speso, scontrini alla mano. I 3.690 euro di rimborso per le spese di mandato (assunzione di collaboratori e spese di esercizio) devono essere rigorosamente documentati, per evitare che finiscano nelle tasche del parlamentare.
Le indennità aggiuntive per altre cariche parlamentari sono eliminate. È eliminato anche il Tfr (indennità di fine mandato). Vengono infine introdotte norme sulla trasparenza e delle sanzioni in caso di accertate irregolarità nella documentazione delle spese.
Il MoVimento 5 Stelle lo sta già facendo! Non aspettiamo le leggi: sin da quando sono entrati in Parlamentoi nostri portavoce si stanno comportando come se questo testo fosse già legge dello Stato.

Ricordiamo con grande orgoglio:
– 42 milioni e 782 mila euro di finanziamento pubblico ai partiti rifiutati e lasciati allo Stato
– 17 milioni e 596 mila euro risparmiati grazie al taglio di metà delle nostre indennità parlamentari e della parte di diaria che non abbiamo speso (quella spesa è stata rendicontata per filo e per segno sul sito tirendiconto.it)
– diverse centinaia di migliaia di euro di indennità aggiuntive rifiutate per le cariche istituzionali raggiunte in questi 3 anni (Vicepresidente della Camera, Presidente della Vigilanza Rai, Questore del Senato, vicepresidenti e segretari delle commissioni parlamentari)
– l’impegno a restituire l’indennità di fine mandato (Tfr), per un totale vicino al milione e mezzo di euro. Chi non lo restituirà non potrà più candidarsi con il M5S
In questo modo, già 60 milioni e 378 mila euro sono stati restituiti, e molte altri milioni di euro si aggiungeranno di qui alla fine della legislatura, senza contare i risparmi dei nostri consiglieri regionali e comunali. Se tutte le forze politiche facessero come noi, in una sola legislatura si potrebbero risparmiare e reinvestire nell’economia quasi 300 milioni di euro.
Ci teniamo poi a ricordare che con i 17 milioni e 596 mila euro risparmiati dal taglio delle indennità e della diaria abbiamo finanziato due fondi molto importanti: 1 milione e 646 mila euro è andato al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, mentre ben 15 milioni e 949 mila euro sono andati al fondo per il microcredito, che serve da garanzia pubblica per facilitare il credito alle piccole e medie imprese.

Ad oggi, grazie al M5S, le piccole e medie imprese italiane hanno beneficiato di 1700 finanziamenti aggiuntivi, e hanno potuto creare 4.131 nuovi posti di lavoro in tutto il Paese. Il fondo di garanzia al microcredito ha movimentato più di 36 milioni di euro di finanziamenti bancari, per un finanziamento medio di 21.256 euro.
Cosa stiamo aspettando a discutere e approvare la nostra proposta di legge?
Partiti: FATELO ANCHE VOI!