Commissione d’inchiesta Mps: 50 miliardi polverizzati, Pd responsabile politico

di Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S Toscana, Presidente della Commissione d’inchiesta su Monte dei Paschi di Siena

Abbiamo appena chiuso i lavori della Commissione d’inchiesta regionale sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena, unico organismo istituzionale in Italia ad aver lavorato su questo disastro che ha polverizzato in vent’anni circa 50 miliardi di euro di patrimonio della comunità. La Commissione ha prodotto due relazioni finali che saranno presentate a settembre.
Una votata da noi, Lega Nord e Sì Toscana – con astensione del Partito Democratico – e l’altra votata dal solo Partito Democratico.

Abbiamo accertato che Mps è stata trattata dai Democratici di Sinistra prima e PD poi come una municipalizzata, dove la guida esecutiva era messa in capo ad un management spesso incompetente, etero diretto ed espressione di equilibri politici estranei ai contesti istituzionali. Un sistema che, come accertato, con larghe intese e patti del nazareno in salsa toscana fu esteso a beneficio dell’allora PDL oggi Forza Italia.

Madre di tutti i problemi, e simbolo del livello sistemico di questa gestione, l’operazione Antonveneta, dove di fatto si sacrificò MPS a vantaggio di Banco Santander (istituto legato all’Opus Dei) per pareggiare una partita persa da quest’ultimo su San Paolo IMI. Il tutto con il bene placet di Banca d’Italia e Ministero del Tesoro che ad oggi, lo ricordo, non hanno mai commissariato un istituto gestito con tutto tranne che “una sana e prudente gestione“.

La storia di MPS è articolata, ma fondamentale per capire il mondo in cui viviamo. Per questo lanceremo da settembre delle pillole video di racconto della vicenda e ci auguriamo che ne darete tutti la massima diffusione.

Siamo in attesa di stasera, quando, a mercati chiusi, EBA comunicherà gli esiti degli stress test di MPS. In quel momento dovranno essere prese delle decisioni a tutti i livelli istituzionali. Per parte nostra noi chiediamo la tutela di risparmiatori e la messa in sicurezza della banca tramite la sua nazionalizzazione.

Auspichiamo l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta parlamentare, con i poteri inquirenti della magistratura, per fare piena luce sulle parti più misteriose di questo scandalo che noi, come Commissione regionale, abbiamo potuto solo sfiorare: il ruolo della massoneria e della finanza cattolica, l’eventuale maxitangente dell’operazione Antonveneta, il grado di responsabilità personale dei vertici della banca commisurato ad un ruolo che, secondo le nostre fonti, li vedeva spesso esecutori materiali di scelte scellerate decise altrove.

L’interesse dei cittadini e delle Istituzioni deve venire prima di quello delle banche.