Di Maio a El Pais: in Italia urgente un piano contro la corruzione

Di seguito parte dell’intervista rilasciata da Luigi Di Maio al quotidiano El Pais

L’Italia ha bisogno di un piano urgente contro la corruzione

Luigi di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati, è il leader del Movimento 5 stelle con più possibilità di sfidare Matteo Renzi

Quale è stata la chiave del buon risultato del M5S?

Penso che sia stato Renzi contro Renzi. Lui stesso ha distrutto il proprio consenso politico. Durante la campagna elettorale ha trascorso tutto il tempo a parlare del referendum sulle riforme costituzionali di ottobre e non dei problemi reali. A Torino non ha detto nulla sul 40% della disoccupazione giovanile e a Roma, dove ci sono quartieri che non hanno nemmeno acqua, ha cercato di abbindolare i cittadini con le Olimpiadi. E’ una attitudine meschina. Noi abbiamo fatto il contrario. Abbiamo chiesto ai cittadini quali sono le loro priorità – attraverso internet e attraverso squadre di lavoro nei diversi quartieri della città – e da lì, abbiamo fatto il programma. E tra le priorità non si trovavano le Olimpiadi, ma il trasporto pubblico, la pulizia urbana e la trasparenza per lottare contro la corruzione.

Roma potrebbe essere un regalo avvelenato?

So che ci guarda tutto il mondo. Agiremo con onestà nei confronti dei cittadini in modo tale che ci appoggino pesino nelle decisioni più difficili. Tenga in considerazione che ci hanno affidato la capitale perché tutti gli altri hanno fallito e l’hanno distrutta. Ora abbiamo il compito di ricostruire una città in rovine e nessuno ha la bacchetta magica.

Quali sono le misure di cui l’Italia ha bisogno con urgenza?

Due misure. Abbiamo 10 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà, 11 milioni di cittadini che hanno rinunciato alle cure perché hanno problemi economici e, nello stesso tempo, siamo il secondo paese dopo Bulgaria con la percezione più alta di corruzione. Abbiamo bisogno subito, di due strumenti. Un piano efficace contro la corruzione e il reddito di cittadinanza per i cittadini che sono sotto la soglia di povertà. Questa misura serve anche per aumentare la domanda interna e fa salire la deflazione. Abbiamo giovani che si vedono costretti ad emigrare, pensionati che vivono con meno di 400 euro al mese. Vorremo tagliare gli sprechi per introdurre questa misura – che ha un costo del 2% del Pil – per dare 780 euro a chi ha poco o nulla.

Il Reddito di cittadinanza potrebbe sembrare una sorta di carità istituzionale?

No, perché la misura non consiste nel prendere i soldi e restare seduto sul divano. La nostra proposta prevede 6 anni di galera per chi cerca di truffare lo Stato percependo il beneficio illecitamente. L’obiettivo della misura è quello di occupare la giornata di chi riceve il “reddito di cittadinanza” tramite la formazione e anche offrendo lavori pubblici gratuiti in favore della collettività. I beneficiari devono mettersi a disposizione dello Stato, che gli farà tre proposte di lavoro. Se rifiutano le 3 proposte, perdono il diritto al beneficio. Tenga in considerazione che l’Italia è uno dei pochi paesi a non avere il reddito di cittadinanza e allo stesso tempo è uno dei paesi con il più alto numero di inattivi di tutta l’Europa, dove il 35% delle persone non cerca nemmeno più un lavoro. Pertanto, non è vero che se ricevi il reddito di cittadinanza non sei più incentivato a cercare lavoro. E’ proprio il contrario.

Il M5S rappresenta una minaccia per l’idea di Europa?

In una Europa dove sono i conservatori ad organizzare un referendum per far uscire il proprio paese dall’Unione Europea, credo che il M5S sia l’ultima delle minacce per l’Europa. Nel Parlamento europeo abbiamo 17 parlamentari che ogni giorno cercano di cambiare i trattati e le normative dall’interno