Stop all’utilizzo dell’olio di palma: la proposta di legge su Rousseau

di Carlo Martelli, portavoce M5S Senato

E’ in discussione su Rousseau la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle che vieta l’uso dell’olio di palma, un killer silenzioso che fa male alla salute e all’ambiente e sempre più presente in moltissimi prodotti e alimenti di uso quotidiano, anche in quelli più insospettabili.
Biscotti, fette biscottate, crakers, grissini, merende per bambini, creme spalmabili, cioccolata, ma anche gelati confezionati, sughi pronti o minestre col dado, e tante altre preparazioni. E poi saponi e prodotti cosmetici. Persino carburante diesel.
Proprio in questi giorni, l’ultimo parere scientifico dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), pubblicato il 3 maggio, riporta l’attenzione sull’olio di palma: tra gli olii vegetali raffinati presenta una concentrazione fino a 10 volte maggiore di elementi contaminanti, tre in particolare, di cui uno potenzialmente cancerogeno e genotossico. I più a rischio sarebbero i bambini e i ragazzi, persino i neonati, perché compare in molti alimenti destinati ai più giovani.
L’allarme sulla tossicità di questo scadente olio vegetale era stato già lanciato, negli ultimi dieci anni, dall’università di Praga, dal CVUA di Stoccarda e dall’Autorità tedesca per la sicurezza alimentare, ma è rimasto sostanzialmente inascoltato, al punto che gli olii ricavati dalla palma si stima rappresentino un terzo della produzione mondiale di grassi. L’Italia si colloca tra i primi paesi in Europa per importazioni: secondo l’Istat dal 2011 al 2015 si è passati da circa 274 mila a 821 mila tonnellate, con un aumento del 300%.
L’utilizzo di olio di palma permette alle Multinazionali di realizzare altissimi guadagni, e non riguarda solo il settore alimentare o cosmetico. Recentemente l’Eni ha annunciato la produzione di un carburante diesel bio-sostenibile, in grado di ridurre le emissioni di C02, realizzato con il 15% di “componente rinnovabile” tra cui l’olio di palma. Carburante che non solo non ha nulla di bio, ma contribuisce a creare danni all’ambiente, legati a una maggiore emissione di gas serra dovuti al disboscamento di foreste contenenti carbonio.
Sappiamo che la crescente produzione dell’olio di palma, in particolare in Malesia e Indonesia, comporta una perdita della biodiversità e incide anche sui diritti delle comunità locali della fascia tropicale, a cui vengono sottratte le terre destinate ad uso agricolo, il cosiddetto land grabbing (rapina delle terre). Tutti gli studi dicono che entro il 2030 il 98% delle foreste di Malesia e Indonesia sarà stato distrutto. Ogni 100 alberi, 98 saranno persi per sempre.
Estendere l’uso e la coltivazione dell’olio di palma è ciò che non vogliamo. Per questo stiamo presentando un disegno di legge che, oltre agli usi alimentari e cosmetici, ne vieti esplicitamente la produzione e l’uso a fini energetici, come carburante fintamente biologico. Chiediamo inoltre che sia chiaramente indicato in etichetta anche per i cosmetici e i saponi. Il MoVimento 5 Stelle vuole portare avanti, insieme a voi, questo disegno di legge: aspettiamo quindi i vostri contributi, suggerimenti e proposte rispetto al testo base che abbiamo preparato.
Partecipa anche tu su Rousseau proponendo miglioramenti e modifiche. Grazie a tutti coloro che ci stanno sostenendo con una donazione. Sostienici anche tu!