Passaparola: L’Italia consuma troppo suolo, di Berdini e Montanari


Il Passaparola di Paolo Berdini, scrittore ed urbanista, esperto di storia dell’urbanistica e dei servizi urbani, e Tomaso Montanari, storico dell’Arte, docente universitario, editorialista e blogger.

Tomaso Montanari: L’Italia consuma troppo suolo. L’Europa ci dice che entro il 2050 dovremmo arrivare al consumo zero di suolo. Rischiamo di arrivarci senza più nulla da consumare.

Paolo Berdini: La legge cosiddetta sul consumo del suolo che va in Aula è una finta legge che difende il consumo del suolo, in realtà dà l’ulteriore colpo, se ce n’era bisogno, perché l’Italia ha il doppio del consumo di suolo rispetto all’Europa, dà il colpo finale alla trasformazione delle aree agricole. Quindi chi ha un’area agricola con questa legge metterà a profitto quello che vuole, guadagnerà un fiume di soldi a scapito dell’interesse collettivo.

Tomaso Montanari: Ci giochiamo un futuro lunghissimo, decidiamo per i nipoti dei nostri nipoti. Dobbiamo dire basta. Viaggiando ogni fine settimana vediamo che in italai si è costruito troppo, non troppo poco. Basta aprire le finestre per vedere quanto si è costruito. Abbiamo un record di case vuote, di case sfitte, abbiamo enormi spazi inutilizzati, e continuiamo a mangiarci il futuro dei nostri figli. E’ l’ora di dire basta.

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Paolo Berdini: Queste legge ha due elementi di una gravità assoluta. Nell’art. 6 io, proprietario di un casale agricolo che non funziona più perché ho dismesso l’attività agricola, posso trasformare la destinazione d’uso, e addirittura l’articolo 6 dà una serie di destinazioni possibili tra cui l’attività sanitaria. In zona agricola noi rischiamo di avere delle attività che invece dovrebbero stare dentro la città, quindi in buona sostanza spariscono, specie nelle grandi città le attività agricole, cioè gli danno il colpo finale. Poi c’è la parte ancora più grave, questa di derivazione romana, cioè quando io metto mano alla città costruita, non faccio gli interessi collettivi e dico che c’è bisogno di ripristinare alcuni servizi che mancavano, no! Dico che c’è una premialità urbanistica, che ti do un regalo, l’importante è che venga premiata la speculazione fondiaria. Quindi noi assisteremo ad un aumento delle densità abitative nei centri urbani, non nei centri storici per fortuna perché sono vincolati ma nei centri urbani, a scapito anche qui della vivibilità. Un esempio brevissimo è quello di via Flaminia, dove Cassa Depositi e Prestiti sta facendo una speculazione vergognosa che è stata autorizzata dal precedente sindaco Marino, dove aumenterà la volumetria di 4 volte rispetto a quella che esiste. Questa è la legge cosiddetta sul consumo di suolo.

Tomaso Montanari: Io credo che la speculazione edilizia si sia soprattutto concentrata sulle coste. La linea di costa è stata massacrata, progressivamente, oggi se tornasse in Italia uno straniero che l’ha visitata 50 anni fa, non la riconoscerebbe. Soprattutto nei luoghi vicino al mare, e devo dire da storico dell’arte nei luoghi accanto ai monumenti. Da questo punto di vista la Valle dei Tempi di Agrigento è un simbolo nazionale di distruzione. E’ un simbolo eloquente, perché in Sicilia è avvenuto un sacco del territorio forse peggiore che altrove, anche perché il potere della tutela, il potere delle Sovrintendenze, quelle magistrature del territorio che devono poter dire se si può o no, e a che regole consumare il suolo, sono state asservite alla politica. Quello che ora il governo vuol fare in tutta Italia, facendo confluire le Sovrintendenze nelle prefetture, la legge Madia. I luoghi di mare, i luoghi della bellezza, sono i luoghi che abbiamo sfigurato di più. Ci siamo suicidati.

Paolo Berdini: Contro questa legge il M5S ha presentato degli emendamenti molto puntuali e molto efficaci. Io credo che data la sproporzione numerica, questi emendamenti verranno cestinati. Credo che a questo punto la battaglia veramente impeccabile che è stata compiuta dai gruppi alla Camera e al Senato vada portata nelle amministrazioni locali, tra la gente, tra i comitati, perché è solo lì che noi abbiamo il 100% del consenso. Dentro il Palazzo ovviamente, ci sono le lobby che controllano la definizione punto per punto delle leggi.

Tomaso Montanari: L’Italia deve tornare ad essere bella, non è un percorso che non si può portare indietro. Si può abbattere quello che è stato costruito di abusivo, e si può riqualificare. Soprattutto di deve smettere di consumare il suolo. La legge deve dire fortemente che il consumo di suolo è proibito in assoluto, salvo che per casi in cui sia dimostrato che non si può riutilizzare ciò che è costruito. Non deve essere il contrario, l’obiettivo deve essere non consumare il suolo, che vuol dire non suicidarci. Il punto vero è che bisogna in Italia pensare a costruire leggi giuste, semplici, chiare ma che ci tutelino. Invece continuiamo a fare provvedimenti di legge che aggirano la foresta di leggi che abbiamo, non per tutelare di più ma per tutelare di meno. E’ il caso dello SbloccaItalia, i criteri di emergenza applicati alla distruzione del paesaggio. Mi ha molto impressionato da studioso che il Presidente del CNR nominato dal governo Renzi, abbia detto: “Dobbiamo sbloccare per la ricerca senza porsi principi etici”, come se l’Italia fosse stata bloccata dall’etica. Chi di noi pensa che il nostro Paese sia bloccato da troppa moralità? Sprofondiamo nella corruzione invece, e questa corruzione è quella che ha divorato il territorio per grandi opere inutili, anzi utili soltanto a chi le ha fatte.

Paolo Berdini: Che cosa dire ai futuri sindaci? Intanto che guardassero il bilancio dei Comuni. I bilanci dei Comuni stanno sull’orlo del fallimento per l’urbanistica scellerata, proprio perché abbiamo fatto quello che dice la proposta di legge della maggioranza del cosiddetto consumo di suolo. Allora continuare su questa strada cioè trasformare aree agricole per poi portarci i servizi, l’illuminazione pubblica, i trasporti, significa portare al collasso i Comuni. Allora i sindaci con la schiena dritta dovranno dire: “Noi non vogliamo più costruire in una zona agricola, perché vogliamo soltanto recuperare la vivibilità delle nostre città”.

Tomaso Montanari: Spesso ci si dice che dobbiamo mangiare cemento per creare lavoro. E’ come per il petrolio, sembra che dobbiamo barattare lavoro e futuro con salute e ambiente. Non è così: esiste un’unica grande opera utile che potrebbe creare economia, lavoro, che potrebbe creare dignità, e che è la rimessa in sesto finalmente, il risanamento del nostro territorio. La messa in sicurezza da un punto di vista idrico e geologico, e l’abbattimento di tutto quello che va abbattuto. Non è tardi: se vogliamo spendere bene i nostri soldi pubblici, i nostri soldi comuni, li dobbiamo investire in questo. Salvare l’Italia costruendo lavoro non è impossibile, basta volerlo.

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