L’accordo UE Turchia è illegale

di M5S Europa

L’accordo siglato fra Europa e Turchia sui migranti non può essere considerato valido. E’ fuorilegge. Il MoVimento 5 Stelle denuncia la nullità di questo accordo perché, a norma di regolamento, il Parlamento europeo deve dare il nulla osta a tutti i trattati internazionali siglati dalle Istituzioni europee. In questo caso, invece, l’unica Istituzione europea eletta direttamente dai cittadini è stata tagliata fuori. Non è stata né consultata, né si è espressa con una votazione.

Lo scorso 18 marzo il Consiglio europeo (i Capi di Stato e di governo dei Paesi membri) e la Turchia hanno adottato una “Dichiarazione congiunta” che prevede il vergognoso scambio vite umane/soldi: con l’accordo sono stati stanziati complessivamente sei miliardi di euro per fermare il flusso di migranti e promessa la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. La Turchia ha usato le migrazioni come un’arma di ricatto e di estorsione politica. E’ inaccettabile! Tanto più che la Turchia non è un alleato pienamente democratico e non può essere considerato uno “Stato sicuro” in cui rimandare richiedenti asilo.

VIDEO Il portavoce Fabio Massimo Castaldo, intervenendo in plenaria, ha investito della vicenda il Presidente del Parlamento europeo Martin Schultz, che a norma di regolamento rappresenta questa Istituzione nel mondo. Ascolta e condividi il suo storico intervento.

I Trattati, inoltre, prevedono il coinvolgimento del Parlamento europeo in tutte le operazioni di bilancio. I deputati saranno chiamati ad approvare impegni di spesa senza essersi potuti esprimere a monte sulla opportunità del loro stanziamento. I rappresentanti dei cittadini hanno il diritto-dovere di contribuire a decidere come vengono spesi i soldi dei contribuenti europei. Il Consiglio europeo (teleguidato da Berlino) ha bypassato il Parlamento europeo perché sa che lì le voci critiche nei confronti della Turchia sono la maggioranza.

Il MoVimento 5 Stelle propone un ricorso alla Corte di Giustizia per annullare l’accordo per la violazione delle sue prerogative (art. 263 TFUE) e del principio di leale cooperazione tra Stati membri e Istituzioni europee (art. 5 TUE) e per ristabilire legalità.