Acqua e cibi inquinati per 400 mila veneti


Acqua inquinata da Pfas. 400 mila veneti e 78 comuni vengono toccati da questo enorme problema. Il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Procura di Venezia un esposto con cui chiede di fare chiarezza sulla questione. Nelle ultime ore è emerso un nuovo verbale che dimostra come le istituzioni sanitarie venete abbiano tenuto nascosta la cosa, sminuendo quella che invece si è rivelata una vera emergenza. Di seguito la comunicazione dei portavoce del Movimento 5 Stelle in Veneto.

“Ci chiediamo, in merito a queste analisi, chi abbia deciso i metodi analitici. Ora, prima di ripartire col nuovo campionamento, bisogna rivedere il metodo analitico (abbassando la soglia rilevabile a 0.1ng/g cioè 100ng/kg o addirittura a 0.05ng/g cioè 50ng /kg). Chi si occuperà delle nuove analisi? E il biomonitoraggio sulle persone che fine ha fatto? I metodi analitici usati non sono adeguati. Per fare un esempio è come pesare un diamante su una bilancia pesa-persone. Non ne rileverà neanche il peso. Quei valori così alti non permettono di verificare se la situazione rientri o meno nei parametri europei (EFSA TDI pari a 150/ng/kg peso corporeo/ giorno).
Finora hanno speso inutilmente i nostri soldi: devono fare tutto di nuovo secondo un protocollo ben chiaro e definito. Le analisi dovrebbero essere fatte in uno stesso laboratorio e non in laboratori diversi, perché se fatti in centri diversi i risultati non sono confrontabili.
Nelle zone contaminate se un cittadino mangia anche dosi normali di pesce e uova in un giorno è probabile che superi la dose massima stabilita dall’Efsa per il Pfos. Bisogna inoltre precisare la provenienza del campione, se da allevamento, supermercato o altro in modo da poter fare calcoli più realistici.

Per il dott. Fiorio dell’Ulss5 – quella della zona più contaminata – non esiste un rischio e un’urgenza per quanto riguarda i pericoli sulle persone. Sapete invece da cosa è preoccupato? Dal M5S! Come dice, la sua preoccupazione è come rispondere ad un consigliere comunale di Montecchio Maggiore, la nostra Sonia Perenzoni, che gli ha chiesto i risultati delle analisi su animali e vegetali. E’ la nostra pressione, dai consiglieri comunali fino ai tavoli di Bruxelles che permette di venire a conoscenza di questi pericoli e di intervenire! L’Ulss6 invece apre un altro capitolo importante: quello dei rischi per le donne incinte. Si parla di un certo Valsecchi che aveva messo online alcuni alert in merito al rischio per donne incinte. Questi avvisi sono poi stati tolti. Perché, quali sono i pericoli per le donne in gravidanza? Stiamo andando a fondo anche su questo punto. Anche il Dott. Mingardo Ulls17 nega l’emergenza, e fra i punti deliberati alla fine dell’assemblea c’è proprio l’accordo di non parlare di emergenza per la salute dei cittadini. Come abbiamo visto, una riunione successiva invece parlerà di emergenza “fuori controllo”. Abbiamo denunciato con un esposto alla procura i soggetti che hanno tenuto nascosta questa emergenza sanitaria nella seconda riunione. Ora, alla luce di quest’altro documento, stiamo valutando azioni contro le Ulls che hanno sottovalutato il problema nonostante i dati allarmanti, a partire dalla quinta. Il dott. Fiorio dovrebbe dimettersi. Non può negare questa emergenza, sta mettendo in pericolo i cittadini della sua area di competenza!”
I portavoce M5S
Manuel Brusco (M5S Regione Veneto)
Sonia Perenzoni (M5S Montecchio Maggiore)
Jacopo Berti (M5S Regione Veneto
Enrico Cappelletti (Senato M5S)
Marco Brugnerotto (Camera M5S)
Roberto Castiglion (Sindaco 5 stelle di Sarego)
Flavio Zambon (Assessore 5 stelle all’ambiente del Comune vicentino)