Trojan di Stato

“Renzi dovrà venire quanto prima al Copasir per chiarire la vicenda sulla futura segreta struttura per la sicurezza cibernetica che con il passare delle settimane assume aspetti sempre più inquietanti. Ma in questi giorni, nel silenzio di molti, è emerso un ulteriore aspetto tutt’altro che irrilevante. Facciamo un veloce passo indietro per capire bene di cosa si tratta.
Siamo a marzo 2015, il Parlamento discute sul DL Antiterroismo e il governo prova a modificare l’articolo 266 – bis del codice di procedura penale, in materia di intercettazioni e di comunicazioni informatiche o telematiche. Si aggiungono le seguenti parole: “anche attraverso l’impiego di strumenti o di programmi informatici per l’acquisizione da remoto delle comunicazioni e dei dati presenti in un sistema informatico”. Si trova quindi il modo di rendere legale il trojan di Stato dando la possibilità di accedere da remoto a pc e telefonini.
Dovete sapere che questi virus una volta iniettati riescono ad operare in modo completamente invisibile: infatti dopo aver penetrato ad esempio il vostro computer o il vostro telefonino, possono intercettare tutte le vostre conversazioni, email o qualsiasi altro tipo di scambio di dati, possono anche prendere documenti, foto e video e poi sparire senza lasciare alcun tipo di traccia, come se nulla fosse accaduto. Cosa ben più grave è che attraverso questi captatori si possono anche andar a modificare i contenuti dei file e dei dati presenti nei vostri computer e telefonini.
Insomma stiamo parlando di rendere completamente legale l’utilizzo di una tecnologia estremamente invasiva (considerata alla pari di un arma) che pone seri dubbi di costituzionalità. L’Italia, a marzo 2015, rischia di essere il primo paese europeo a fare una cosa del genere.
Succede che qualche parlamentare si ribella (il M5S è sempre in prima linea), il problema viene sollevato mediaticamente e il governo viene messo nell’angolo e costretto a stralciare la norma. La democrazia e la privacy degli italiani sono salve! Almeno per ora. Già, perché a Dicembre 2015, poche settimane fa, accade che una deputata del Partito Democratico, tale Maria Gaetana Greco, deposita una proposta di legge, la N.3470 riguardante esattamente la modifica all’articolo 266 – bis.
Si tratta di un preciso “copia ed incolla” della norma stralciata nel DL Antiterrorismo a marzo 2015.
Poche settimane dopo, gennaio 2016, qualcuno rovina i piani del Premier e la scandalosa vicenda Carrai diventa di dominio pubblico. A questo punto la situazione appare più chiara: nelle grigie stanze di Palazzo Chigi qualcuno stava scrivendo un decreto ad hoc per creare qualcosa di segretissimo che controllerà tutta la sicurezza cibernetica del nostro sistema Paese e quindi le informazioni di tutti gli italiani. Il Copasir ed il Parlamento ne sono ancor ora all’oscuro. Come se non bastasse, per avere massimo potere invasivo e totale libertà di azione, una deputata della maggioranza, del Partito Democratico di Matteo Renzi, aveva depositato una proposta di legge per riproporre il trojan di Stato nella speranza che nessuno se ne accorgesse (tra l’altro la deputata Greco non ha mai nemmeno trattato questi argomenti).

I giochi sembrano già fatti, a capo del tutto è pronto un fidato amico del Presidente del Consiglio, Marco Carrai, proprio lui, quello dell’affitto di casa per conto del Premier, quello dell’aeroporto di Firenze senza VIA (Valutazione impatto ambientale).

E’ tempo di riscuotere e l’amico Marco batte cassa all’amico Matteo, forse qualcuno in Presidenza del Consiglio non sarà felice ma il “Giglio Magico” ha sete di potere e di poltrone, poco importa se ci sono conflitti di interesse, poco importa se non si hanno competenze specifiche “suvvia in fin dei conti si tratta solo di Sicurezza Nazionale.”

Il M5S continuerà a seguire attentamente l’evolversi di questa delicata vicenda che potrebbe compromettere l’equilibrio democratico del nostro Paese. Nel frattempo attendiamo Renzi al Copasir”.
Angelo Tofalo, M5s Parlamento