La grande rapina delle aziende italiane

“La BCE amplia gli acquisti: nel Q.E. entrano Snam, Fs, Enel e Terna. Il Quantitative Easing si apre anche alle emissioni delle società con partecipazione statale, i cui bond scattano immediatamente al rialzo. Nel piano c’era già la CDP. Draghi si avvicina all’economia reale, ma non mancano gli analisti che mettono in guardia. Quantitative easing, una strategia per impossessarsi di aziende fondamentali italiane a prezzi ribassati, spacciando l’operazione come opera di supporto a tali aziende.
In realtà la BCE, lavorando ad “elastico” sui prezzi, produce una notevole volatilità sui prezzi delle azioni e mantenendo una forbice ampia tra prezzo max e min a cui si permette di giungere le azioni, si permette di acquistare alla BCE azioni (ad esempio ENEL) a circa 3,80 € per azione e appena il titolo tenta la risalita e giunge a circa 4,00 €, l’immissione sul mercato di una parte delle azioni acquistate s’innesta di nuovo quella discesa verso quota 3,80 definedo tale fenomeno “volatilità“: in realtà si tratta di una strategia per impossessarsi di importanti aziende italiane senza dare nell’occhio.

Qualche anno di questa “volatilità” prodotta dal Q.E. e perderemo tutte le aziende interessate.
Tenete presente che il valore delle azioni ENEL, per UBS (Unione Banche Svizzere) è pari a 5,15 €, mentre questa operazione permette alla BCE di acquistare azioni di aziende importantissime a prezzi da loro stessi determinati.
Quando avremo perduto definitivamente quelle importantissime aziende italiane, ci racconteranno che è successo perché, malgrado ci avessero “aiutato” in tutti i modi, le aziende non hanno “reagito” adeguatamente e quindi la BCE, per recuperare quanto speso con il Q.E, si terrà le azioni acquistate.
Non potrete dire che non lo sapevate.”
Max Stirner