70mila posti di lavoro promessi diventarono meno della metà. Il Commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala ha stimato “in oltre 20.000 le persone interessate all’evento nell’indotto, soprattutto nel settore turistico. A questi vanno aggiunti i 3.000 addetti stabili nel cantiere, i 300 che già operano nella società e i prossimi 800 che verranno assunti da Expo“. I nuovi posti di lavoro sono 24.100, circa un terzo di quelli preventivati. Degli 800 assunti 340 saranno contratti di apprendistato nella forma breve. Se consideriamo che a livello nazionale si sta discutendo di abolire l’obbligo di redigere la relazione sulla formazione svolta, di questa tipologia contrattuale rimane il sotto inquadramento contrattuale e la spada di Damocle del termine, scaduto il quale il datore di lavoro deve decidere se assumere a tempo indeterminato o lasciare a casa. Come è stato ampiamente ricordato dai media, l’accordo raggiunto tra Expo e sindacati a livello locale ha ripercussioni a livello nazione. Nelle prossime settimane si delineeranno con più precisione i contenuti dell’accordo quadro a livello nazionale e, così, dopo aver devastato i territori, Expo 2015 si prepara a devastare i diritti dei lavoratori.” Segnalazione da milano-fiera.net
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