Terremoto dell’Emilia, un anno dopo

“Un anno potrebbe sembrare un lasso di tempo breve, ma in realtà se vivi in un container, la tua casa è un cumulo di macerie e hai un mutuo da pagare senza un lavoro, quel lasso di tempo si trasfoma in un’eternità. Ieri insieme al mio amico Dario sono tornato nell’Emilia spaccata dal sisma, per le strade e tra la gente nei luoghi che hanno segnato la vita di molti… di troppi. Siamo andati per sentire, per ascoltare e per registrare le loro testimonianze. La sensazione è di completo abbandono, tutto è palpabile, in ogni angolo, ad ogni passo, dopo ogni commento, dopo ogni amaro sorriso. I media sempre pronti a documentare l’apparizione fugace del presidente del consiglio o di qualche politico, dove sono finiti? Serve documentare la situazione reale, i problemi che affliggono quella comunità, le necessità e le richieste di chi non ce la fa più. E’ passato un anno da quelle tremende scosse… dove c’era una casa ora c’è uno sapazio vuoto, dove c’era un campo ci sono container e dove c’era un negozio ora c’è un muro. C’è il muro che gli impedisce di entrare, di uscire e di ripartire, cerchiamo di abbattere quel muro altrimenti saremo tutti complici e spettatori del loro dramma.” Nikilnero e Dario Pattacini