Fuga dal CNR

“Dopo essermi laureato in fisica ho lavorato come assegnista “precario” presso il CNR. Poi ho deciso che volevo una famiglia e per fortuna sono riuscito a uscire in tempo dal tunnel dello sfruttamento dei Baroni del CNR. Nel mio reparto c’erano 2 dirigenti che rispondevano direttamente al direttore dell’istituto. Uno di questi era a capo di un ricercatore, di me e di un altro borsista (quest’ultimo non ne è uscito ed è ancora precario). L’altro dirigente non aveva nessuno, dico nessun diretto sottoposto. Ma vi rendete conto? Gli strumenti erano vecchi e con l’assenza di manutenzione tutti rotti. Nessuna collaborazione con le aziende locali. Anzi, tutti se ne stavano bene lontani dalle collaborazioni con le industrie da non confondere il lavoro di “ricerca pura” cioè il fancazzo-totale e turismo scientifico in giro per il mondo. Nessuno che avesse la minima idea di cosa volesse dire lavorare, che avesse la minima voglia di cercare di rendersi utile per il territorio. A questi dirigenti che si finanziano totalmente con le nostre tasse leverei anche gli tutti stipendi (in modo retroattivo). Ricordo ancora un di loro (a capo di nessuno e per questo molto amareggiato)che se ne stava, e se ne sta ancora, lì sdraiato sulla sedia con i piedi appoggiati sulla scrivania. Questa gente non capirà mai. Andrebbero presi a calci in culo e mandati a lavorare… invece purtroppo succede il contrario cioè continuiamo a mantenerli e fargli da schiavetti, almeno chi è “fortunato” che un lavoro lo ha ancora. Sono questa gente che vota PD (menoelle, ndr) e PDL. Parassiti da ridimensionare. Purtroppo loro che potrebbero non sono in grado di cambiare il Paese e solo se la crisi (mi auguro) li colpirà si ridimensioneranno.” s. s.