Il comparto aereo italiano allo sbaraglio

“Sono Antonio Amoroso, dipendente di Alitalia Cai e sindacalista della Cub Trasporti. Abbiamo indetto uno sciopero generale del trasporto aereo il 30 novembre scorso per protestare contro i licenziamenti, i tagli salariali, la precarietà, contro il peggioramento normativo, contro ricette che i lavoratori continuano a subire da anni nonostante il settore non sia assolutamente in crisi. Gli indici di traffico passeggeri e merci in Italia infatti continuano a aumentare anno dopo anno, le potenzialità del nostro paese in termini di crescita del trasporto aereo sono di primario livello in tutta Europa.
La vicenda Alitalia ha segnato un po’ uno spartiacque in Italia (oltre 10 mila licenziamenti), ma lo stillicidio di posti di lavoro è continuato fino a oggi. I lavoratori chiedono un intervento che i governi che si sono susseguiti non hanno provveduto a fare. Hanno accettato una liberalizzazione del comparto senza regole. Per esempio sull’aeroporto di Fiumicino, in cui la Polverini da Presidente della Regione Lazio annuncia la costruzione della quarta pista ma non dice una parola sui licenziamenti, non interviene sulla mancata osservanza da parte delle compagnie, addirittura di Alitalia, della clausola di salvaguardia sociale. Le attività passano a una velocità che non ha eguali da una società all’altra, e nel passaggio i lavoratori perdono salario, diritti e lavoro! Questa situazione non conoscerà fine finchè finalmente la politica non eserciterà il controllo, non interverrà e non definirà le regole riprendendosi le redini di un settore che è stato ormai lasciato in balia di imprenditori dell’ultimo momento, che evidentemente puntano solo a sfruttare.” Antonio Amoroso